40 anni fa, un'altra Italia scossa dal terrorismo e dalla mafia e un attentato, uno dei molti, che segnò profondamente la storia repubblicana. L'agguato a Palermo in cui fu ucciso il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Uomo cui lo Stato aveva affidato la missione di combattere, a inizio anni 80, la mafia e che ora lo Stato vuole ricordare facendo conoscere la vita e i suoi valori con un'attenzione particolare alle giovani generazioni. Lo Stato Maggiore della Difesa ha promosso il suo ricordo attraverso la novella grafica "Le stelle di Dora" dal nome della prima moglie del Prefetto. "Un'eredità che ci ha passato il Generale Dalla Chiesa che dobbiamo raccogliere e dobbiamo onorare perché il messaggio che è stato dato da lui in prima persona è stato veramente molto forte e credo che i giovani siano ricerca di punti di riferimento, di esempi da seguire e di modelli di vita da adottare." "Ha dato dei messaggi di fiducia in momenti bui della storia repubblicana. Ricordo la lotta al terrorismo quando le Brigate Rosse, o il terrorismo di destra, hanno creato panico negli italiani e ha rappresentato una luce di riferimento di efficienza dello Stato. La stessa è cosa successa col fenomeno mafioso quando di mafia non se ne parlava, soprattutto al Sud. Quando di mafia si moriva è stato l'uomo che ha dato quello spiraglio di luce agli italiani per dire che si può fare qualcosa e ne possiamo uscire." "Avvicinare e usare anche linguaggi nuovi. Spesso io ho dedicato parte della mia riflessione, del mio lavoro, all'invito a far crescere la cultura della difesa del nostro Paese." A Roma presso la Scuola Ufficiali dei Carabinieri erano presenti anche le due figlie Simona e Rita Dalla Chiesa, che hanno ricevuto le prime cinque copie del romanzo biografico a fumetti.























