L'emergenza afghana il tema di diverse telefonate tra il Presidente del Consiglio e i Leader internazionali. Dopo Angela Merkel e Boris Johnson, il Premier Draghi ha sentito al telefono Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Al centro della telefonata con il Presidente della Federazione Russa gli indirizzi che la comunità internazionale dovrà seguire per ricostruire la stabilità dell'Afghanistan, contrastare il terrorismo e difendere i diritti delle donne. Scopo principale prevenire, nel Paese, una catastrofe umanitaria. Anticipare a settembre la riunione dei Capi di Stato e di Governo delle 20 potenze economiche mondiali, questo l'obiettivo più urgente del Premier Draghi: un incontro straordinario, per mantenere la barra a dritta su alcuni fronti fondamentali: accoglienza, sicurezza e rispetto dei diritti. Un luogo di confronto che impegni non solo le forze occidentali, ma anche quei paesi come Cina, Russia, Arabia Saudita e Turchia che sull'autoproclamato Stato Islamico hanno interessi e influenza. Sulla stessa lunghezza d'onda Luigi Di Maio, che durante il G7 straordinario convocato per affrontare l'emergenza, ha ribadito alcuni punti centrali: la necessità di fare fronte comune contro il terrorismo, tutelare i diritti delle donne e facilitare le operazioni di evacuazione, con l'obiettivo di trasferire circa 2500 afghani nel nostro Paese. Afghani che negli anni hanno collaborato con le Istituzioni italiane. Dalla stessa maggioranza la proposta di Matteo Salvini di invitare anche il Pakistan al vertice del G20, un protagonista indispensabile, secondo il Leader della Lega, per fronteggiare la crisi politica e umanitaria. Nelle prossime ore Luigi Di Maio verrà ascoltato al Copasir e parteciperà alla riunione dei Ministri degli Esteri della NATO.