Partiti e schieramenti definiscono la strategia per le amministrative di giugno. Da una parte il rebus politico più complicato della primavera 2022 che riguardava l'unità e le candidature del Centrodestra in Sicilia è risolto. Dall'altra PD e Centrosinistra puntano per vincere sul campo largo e una massiccia presenza femminile. L'uomo del Centrodestra a Palermo è Roberto Lagalla. Si ritirano dopo tempo e difficili trattative Francesco Cascio e Totò Lentini. L'autonomista Lentini fa un passo indietro dopo la rassicurazione che Lagalla condividerà il suo programma sulle grandi opere e lo accoglierà in giunta. Forza Italia rinuncia a Francesco Cascio rivendicando, da primo partito della coalizione in Sicilia, generosità e buon senso per consentire al Centrodestra di tornare vincente a Palermo. Anche la Lega parla di gesto di responsabilità e amore da parte di Cascio. Per ora il nodo della ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione sembra accantonato a dopo il 12 giugno. I prossimi mesi diranno se l'accordo per Palermo è l'ultimo capitolo di una storia, l'unità di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, o il viatico per una ritrovata compattezza. Dall'altra parte il PD ha presentato le sue candidature: nove donne in comuni capoluogo di provincia. Nella tornata del 2021 nemmeno una. Secondo la portavoce della Conferenza delle Donne Dem Cecilia D'Elia una scelta che rende la democrazia paritaria una democrazia più forte. Scenderanno in campo le donne PD a L'Aquila, Gorizia, Pistoia, Cuneo, Como, Barletta, La Spezia, Piacenza, Viterbo. Palermo dopo la ritrovata unità del Centrodestra è partita difficile. Al PD dicono che la strada di Miccichè e Cuffaro è il passato remoto ma vincere sarà complicato. Il campo largo con i Cinque Stelle farà squadra nel 70% delle città proprio quando a livello nazionale e internazionale le differenze tra Dem e Movimento sembrano più evidenti.























