Alla fine arriva l'intesa. Il Decreto Aiuti bis supera la prova del Senato ma immediatamente scoppia un nuovo caso e questa volta chi non sapeva nulla è Palazzo Chigi. Con un emendamento che riceve parere favorevole del Ministero del Tesoro viene cancellato il tetto dei €240 mila come stipendio massimo per i super dirigenti della Pubblica Amministrazione. Dalla sede del Governo si esprime ufficialmente disappunto: un modo diplomatico per dire che Draghi non è assolutamente d'accordo e non era informato dell'operazione ma al tempo stesso si definisce il perimetro delle responsabilità. Si tratta di un'intesa tra i partiti: sono loro che tutti insieme hanno votato per liberalizzare quegli stipendi. Ora si attende di capire cosa succederà. La Camera potrebbe respingere ma potrebbe arrivare anche un nuovo provvedimento direttamente dal Governo per tornare al punto di partenza. Per il resto il secondo Decreto Aiuti varato a metà estate supera l'ostacolo Superbonus su cui si erano imputati i Cinque Stelle. Alla fine si prevede che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi si configuri solo se il concorso nella violazione avviene con dolo o colpa grave. Fra le novità l'addio al docente esperto, lo smart working fino alla fine dell'anno per lavoratori fragili e genitori di figli sotto i 14 anni. Giovedì tocca alla Camera: parallelamente con l'ok all'aggiustamento di bilancio si gettano le basi per il terzo Decreto Aiuti, 12 miliardi di nuovi sostegni che dovrebbero essere deliberati già entro questa settimana.