Da un lato i valori e gli interessi comuni, dall'altro i pur legittimi distinguo tra i 27 di un'Europa che però non può più mettere in discussione la risposta straordinaria a un'emergenza straordinaria. Tradotto, un debito comune europeo, un piano di rilancio, il Recovery Fund, e un accordo da chiudere entro luglio. Giuseppe Conte e Pedro Sánchez insistono, un pressing quello di Italia e Spagna sull'Unione Europea, un pressing per fare in fretta perché il Consiglio del 17 e 18 sia decisivo. Giuseppe Conte, messi alle spalle per qualche giorno le tensioni interne, i provvedimenti e le riforme predisposte con la maggioranza, si concentra sul fronte europeo, quello forse più difficile e al tempo stesso delicato per le sorti economiche del nostro Paese. Un tour europeo che, dopo la tappa in Portogallo, e prima di quella che lunedì lo vedrà a Berlino da Angela Merkel lo ha portato dall'amica Spagna di Pedro Sánchez, Paese ancor più vicini, spiegano entrambi, ancor più uniti dall'emergenza Covid. Immaginate cosa significherebbe non perseguire, non finalizzare una risposta forte, coordinata europea, distruggeremo il mercato unico, distruggeremo le catene di valore europeo, distruggeremo quindi anche le nostre economie e tutta l'Europa sarebbe meno competitiva a livello mondiale. Dobbiamo assolutamente, quindi, moltiplicare gli sforzi per finalizzare ovviamente il pacchetto di risposta già entro la fine di questo mese. Nessun fronte del sud, assicura poi Conte, eravamo in 9 Paesi, ora siamo di più a chiedere unità d'intenti, ma non è un caso l'asse con Lisbona prima e Madrid poi, da portare in dote alla cancelliera prima del Consiglio. Tutto mentre l'Italia risale la polemica su autostrade e quelle concessioni da valutare, prima fra tutte la gestione del nuovo Ponte di Genova. Ho già detto ai Ministri più direttamente competenti che mi aspetto di poter chiudere questo dossier, vorrei ad horas, ma comunque a fine settimana, non vorrei andare oltre. Purtroppo, la situazione è paradossale. E non è tutto, c'è da mediare e dialogare non solo nella maggioranza, ma anche con le opposizioni. L'invito all'incontro è stato inviato, spiega il premier: “Io sono pronto” e ironizza sui distinguo nel centrodestra citando Ecce Bombo di Nanni Moretti.