Dopo tre mesi di lavoro arriva il libro bianco sull'astensionismo elettorale in Italia con dati e proposte che analizano un fenomeno in crescita. Nel presentare il lavoro dalla Commissione da lui istituita e coordinata da Franco Bassanini, il Ministro D'Incà osserva. "Colpisce di fatto, quasi come una malattia, la partecipazione alla vita del nostro paese, alla vita democratica con addirittura percentuali che sono arrivate fino al 46% nel 2021." I dati presentati non lasciano dubbi, la partecipazione al voto è in calo, sia guardando alle politiche dal 48 al 2018, si parla di circa il 20% in meno, dal 92,2 al 72,9%, sia considerando le europee dove il calo risulta del 30% secco dal 1979 al 2019. Il fenomeno è riconducibile a tre diversi tipi di astensionismo, dicono gli esperti, involontario, quindi legato a impossibilità di recarsi alle urne, dovuto a disinteresse verso la politica, volontario e quindi di protesta. Colpisce in particolare il quadro delle ultime europee che disegna bene le percentuali, se gli involontari sono fra il 16 e il 18%, e gli indifferenti tra il 9 e l'11, coloro che a votare non vanno per protesta sono fra il 16 e il 20%. Tra le proposte principali elaborate dalla Commissione spiccano un Election Pass, certificato elettorale digitale al posto delle tessere elettorali cartacee da scaricare sullo smartphone e verificare al seggio tramite un'app, la concentrazione delle date di voto in un Election Day, il voto anticipato, presidiato, consentire cioè di votare nei giorni precedenti l'Election Day in qualunque parte d'Italia, in uffici postali o comunali, tutto questo anche per cercare di venire incontro alle difficoltà di quella importante quota di astensionisti involontari, tra cui circa 4 milioni e mezzo di over 65 con difficoltà di movimento.