Le scritte apparse sul Consolato Generale italiano di Barcellona dopo che ne era stata distrutta la vetrata, azioni attribuite dalla stampa spagnola a cinque persone incappucciate. I timori della sicurezza dell'ambasciata italiana a Berlino, che aveva chiesto alla Polizia locale di rafforzare la sorveglianza prima che l'auto del funzionario diplomatico Luigi Estero, fosse data alle fiamme. Sono tutti segnali che riconducono le indagini alla pista anarchica, come già nelle precedenti azioni contro le nostre sedi diplomatiche. Il 2 dicembre sotto attacco c'era quella di Atene, distrutta la vettura del primo consigliere Susanna Schlein, inesplosa la molotov piazzata sotto le finestre dove dormiva. Un'azione rivendicata via web dagli anarchici in solidarietà con la vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dallo scorso ottobre perché in detenzione al 41 bis. E sempre a Cospito sono indirizzate le scritte rinvenute sul Consolato di Barcellona, che ne chiedono la liberazione. A rispondere il legale dell'anarchico, condannato per aver gambizzato nel 2012 l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, spiegando che il suo assistito non può essere legato in alcun modo agli attacchi alle sedi diplomatiche, proprio per le sue condizioni di isolamento determinate dal 41 bis. E sarà, dunque, la procura di Roma a dover coordinare le indagini dei Carabinieri del Ros e della Digos sulla galassia anarchica, mentre è unanime la condanna degli attacchi da parte della politica, ad iniziare dalla premier Giorgia Meloni che si dice preoccupata, mentre il ministro degli esteri Tajani, esprime la propria solidarietà ai diplomatici colpiti e parla di rafforzamento della sicurezza per la nostra rete consolare.