È arrivato il primo giro di boa al Senato per la riforma che per anni è stata la ragione sociale della lega federalista di stampo bossiano. L'autonomia differenziata e firmata da Roberto Calderoli che gongola: "è un passo risultato storico". Anche Matteo Salvini che ha cancellato la parola nord dal carroccio, non nasconde la soddisfazione. "Il coronamento di 30 anni di impegno, oggi pomeriggio prevede come un dovere e un piacere il mio essere in aula". Per Fratelli d'Italia l'autonomia differenziata e l'elezione diretta del premier vanno a braccetto. "Grazie al Governo Meloni e a Fratelli d'Italia il Senato approva l'autonomia differenziata inserendo precise garanzie sull'unità nazionale e sull'uguaglianza di diritti dei cittadini di tutte le regioni, intanto va avanti l'elezione diretta del presidente del Consiglio". Per il PD l'approvazione della riforma è il prodotto di un baratto tra Lega e Fratelli d'Italia per accompagnare il suo voto contrario sventola in aula il tricolore, la nazionalista Meloni vuole passare alla storia per essere la presidente del consiglio che ha spaccato l'Italia, accusa Elly Schlein, che non esclude un referendum per cancellare il DDL Calderoli, Meloni avvera il sogno secessionista della Lega. "Evidentemente Giorgia Meloni è così impegnata nel portare a casa la riforma che immagina possa darle più comando in questo Paese, che svende il mezzogiorno e cancella l'unità d'Italia". Per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, con lo scellerato progetto di autonomia, Meloni spacca il Paese e svende il sud a Salvini. "Voi evidentemente siete troppo impegnati a fermare i treni, a sparare con le pistole alle feste di capodanno, a fuggire dall'aula quando parla l'opposizione, dando al Paese lo spettacolo imbarazzante di una maggioranza che evidentemente ha deciso di abdicare a guidare il Paese". Azione si astiene, per Calenda è tutta una messa in scena, l'autonomia ci sarà quando saranno finanziati i livelli essenziali di prestazione, è solo teatro.