La revoca della concessione alla società autostrade non c'è stata. Ma l'accordo politico si è trovato sul riassetto che porterà i Benetton a restare col 10% delle quote e ci sarà un'importante presenza dello Stato nell'azionariato. Il processo sarà lungo e complesso, ma la cosa viene rivendicata dai 5 stelle come un grande successo. Per il Presidente della Camera Fico è il segnale di uno stato forte, che riprende in mano un'infrastruttura strategica. Stessa linea per tutto il movimento. Quindi l'accordo politico, i Benetton sono fuori dalle autostrade a costo zero, lo stato gestirà la manutenzione e la sicurezza dei cittadini. Ci sono dirigenti e vertici di autostrade che hanno già ricevuto una condanna in primo grado ad Avellino e quindi questa cosa della scarsa manutenzione su Genova è venuta dopo già, che ad Avellino è successo questa tragedia. Quindi noi abbiamo motivo per essere arrabbiati con i dirigenti e non è che noi vogliamo fare un accanimento contro una famiglia Noi vogliamo giustizia per i cittadini che oggi non hanno più i loro familiari. Lo stato può essere guida e certamente avrà alcune capacità che sono quelle di guidare meglio le necessarie manutenzioni. Se la guardiamo proprio da un punto di vista industriale è un'operazione fondamentale per il nostro Paese. Soddisfatto anche il Pd, che temeva le conseguenze economiche e legali della revoca. Renzi invece sottolinea i Benetton non sono stati revocati, ma pagati in uno stato di diritto funziona così. La caccia al capro espiatorio è inaccettabile. Giorgia Meloni parla di cialtroneria Forza Italia è perplessa. E anche gli interventi di Cdp non può essere visto come una nazionalizzazione. Cdp in realtà è un market unit deve rispettare le regole del mercato, deve vedere se l'intervento è finanziariamente e economicamente sostenibile e redditizio per i risparmiatori postali. La Lega presenta una mozione in Senato e avverte non vogliamo che l'entrata dello stato in autostrade sia un regalo ai Benetton pagato dagli italiani.