Da Como a Firenze le reazioni agli ultimi episodi che hanno riportato prepotentemente sulla scena il dibattito sui rigurgiti nazisti e sul tema dell’accoglienza e dell’immigrazione sono molte e diverse tra loro. C’è chi minimizza considerandole goliardate, che non devono distogliere lo sguardo dai reali problemi del Paese, e chi, invece, parla di violenza inaccettabile e pericolo fascismo. Reazioni che chiamano la piazza e manifestazioni sono già previste per il prossimo fine settimana, come quella in nome della libertà, dell’accoglienza e della democrazia e contro ogni intolleranza, proprio a Como, teatro dell’incursione di un gruppo di skinhead, in un centro di sostegno ai migranti. “Fermare l’onda nera” avverte Walter Veltroni, che chiama a raccolta non solo il mondo del centrosinistra ad aderire all’iniziativa suggerita a Matteo Renzi. “Ci sono momenti della storia – dice – in cui i cittadini non possono essere spettatori, ma devono mobilitarsi”. E cita l’altro episodio che sconcerto e polemiche ha suscitato: la bandiera neonazista nella caserma dei Carabinieri a Firenze che – aggiunge – “dimostra come si debba vigilare anche su chi la democrazia dovrebbe difenderla”. È un fatto indecente per Fratoianni di Sinistra Italiana. Fin da subito era intervenuta il Ministro della Difesa Pinotti annunciando provvedimenti rigorosi, ma l’ex Segretario PD si rivolge anche al leader della Lega Salvini, che aveva parlato, riferendosi alla vicenda di Como, di una ragazzata laddove invece il reale problema è rappresentato dai clandestini che picchiano e stuprano. Al Carroccio Veltroni dice: “Non è vero che le parole non sono violenza. Al contrario, tutto comincia dalle parole”. Proprio dalla Lega, dopo Roberto Maroni anche Umberto Bossi prende le distanze dagli skinhead di Como: “Il mondo è pieno di matti. Quei voti il Carroccio non deve cercarli” avverte. Il segretario DEM Renzi rilancia: “Lo dice pure Bossi. Salvini non scherzi”.