Silvio Berlusconi getta sul tavolo la carta a sorpresa. Forza Italia è pronta a ritornare al Governo, a determinate condizioni. Senza condizioni è invece il no dell'alleato Salvini, che indica il voto come la via maestra e l'unica. Il leader di Forza Italia non guarda ad un governo di unità nazionale, attenzione, ma punta senza indicare chi ne potrebbe far parte, ad una maggioranza alternativa e coesa. Se in questo Parlamento si creassero davvero le condizioni per una maggioranza diversa, sostiene Berlusconi, più efficiente, più rappresentativa della reale volontà degli italiani andrebbe verificata. Naturalmente, prima di tutto con i nostri alleati. Alleati che hanno sempre indicato nel voto l'unico sbocco in caso di fine anticipata di questa esperienza di Governo. Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, sottolinea che le parole di Berlusconi non prescindono dall'idea del Centrodestra unito. Credo che Berlusconi intenda quello che intende dall'inizio della legislatura, perché come sapete la posizione di Forza Italia è sempre stata quella di dire vediamo se c'è una maggioranza di Centrodestra, magari allargata a qualche persona di buona volontà che può avere i numeri per governare. Quindi è cosa ben diversa da dire andiamo a fare il Governo con 5 Stelle, Pd e chi più ne ha, più ne metta. Alla ricerca di un nuovo equilibrio in Parlamento Carlo Calenda di Azione, ribadisce la necessità di un'alternativa terza agli attuali schieramenti. Se noi in Italia saremo costretti a scegliere tra un blocco populista, un blocco sovranista, saremo morti, perché il paese non potrà essere governato ed è la ragione per cui nasce Azione. Azione nasce per costruire un blocco al centro, non moderato, ma fortemente innovativo. Silvio Berlusconi poi torna al centro della scena anche sul fronte giustizia, dopo l'audio del defunto giudice Franco, che mette sotto una nuova luce la sentenza di condanna della Cassazione per frode fiscale nei confronti di Berlusconi del 2013, il leader azzurro chiede che si ristabilisca la piena verità di quei fatti. Sono convinto che l'associazione nazionale magistrati, scrive Berlusconi, se volesse veramente tutelare la Magistratura italiana come merita, dovrebbe essere la prima a sostenere la nostra richiesta di verità.