Non è il compleanno che avrebbe voluto e neppure quello a cui è abituato. Gli auguri solo a distanza, la torta solo per sé e nessuno a cantare “Happy Birthday”. Silvio Berlusconi festeggia i suoi 84 anni in isolamento nella villa di Arcore, imprigionato in un virus che continua a farsi sentire. 84 anni vissuti sempre al massimo e mai da solo, e che oggi confluiscono in un rituale mesto e solitario, schiacciato da tanti pensieri: la malattia, le preoccupazioni per i successi politici che vacillano, il futuro delle aziende. E se l'età potrebbe suggerire di mettere tutto in secondo piano, godersi ciò che è stato, rifugiandosi nel calore degli affetti della famiglia, ci mancava il Covid a rendere tutto più paradossale. C'è chi lo descrive raggiante comunque, c'è chi lo dipinge depresso, chi dice che vorrebbe addirittura un ricovero per provare a stare meglio. In realtà questa volta dall'esilio di Villa San Martino l'unico a sapere cosa prova è veramente solo lui, messo davanti allo specchio della vita e del suo divenire. Forse lo considererà il suo più brutto compleanno, forse il più bello, chi lo sa, ma sicuramente sarà il compleanno più vero. Lui, l'età, la vita vissuta e quella che resta, un bilancio di valori ed emozioni a cui forse non era mai stato abituato. Farà telefonate, riceverà telefonate, farà finta di essere quello di sempre, ma il Berlusconi di domani sarà comunque un altro, consapevole che, nonostante tutto, ricchezze e amori compresi, alla fine il compleanno vero è quello di un uomo che nei conti con la vita deve suo malgrado rivedere le priorità. Perché nonostante le feste, le luci, i colori, cosa si prova quando si spengono le candeline sulla torta lo sa sempre e solo il festeggiato.