Bianchi a Sky Tg24: apriamo cantiere riforma della scuola

21 feb 2022
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Una riforma da fare insieme. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi a Sky Tg24 tende la mano agli studenti e apre alla richiesta di un cambiamento complessivo del sistema scuola. Non soltanto io sono disposto a ragionare, ma apriamo finalmente questo cantiere della riforma lo apriamo tutti insieme, lo apriamo insieme, ragioniamo insieme. Io sto ragionando come detto con le ragazze della consulta, sentiamo anche, sento anche domani è l'incontro con i ragazzi delle associazioni e muoviamoci verso, son d'accordo con lei, nessuno può tornare ad una vecchia normalità, andiamo verso una questione in cui mi si parli di sfruttamento. Non ci deve essere sfruttamento, ci deve essere la scuola. Io sono assolutamente convinto di questo. Sicurezza ci vuole non di più di sicurezza però muoviamoci in avanti. Avanti si va. Spediti anche sulla contestata seconda prova scritta ai prossimi esami. Il ministro di fatto la conferma chiedendo agli studenti di fidarsi dei loro insegnanti. Insieme prepareranno questa prova, insieme troveranno il modo per potere non avere paura. I ragazzi non hanno bisogno di comprensione; hanno bisogno di una cosa in più. Hanno bisogno di ritrovare la fiducia in se stessi e della propria scuola. La scuola deve essere il luogo della fiducia e quindi semplicemente lo facciano con i loro insegnanti; si ritrovino nella loro scuola, usino il tempo e lo spazio per ritrovare la fiducia in se stessi, la fiducia nei propri insegnanti. Già nelle prossime ore, il Governo avrà un confronto con le associazioni rappresentative degli studenti sul percorso di una possibile riforma. I rappresentanti degli studenti sono stati anche ascoltati in commissione e cultura alla Camera. Una richiesta di partecipazione alla vita democratica di questo paese che non sia solo ascolto passivo ma di piena condivisione dei processi decisionali. Credo che non faccia male ricordare in questa sede che per quanto riguarda la stesura del PNRR, nessuna organizzazione studentesca, nessuna organizzazione giovanile sono state consultate per i temi della scuola e delle politiche giovanili. Lasciarsi alle spalle la didattica a distanza è il passo più immediato, quello più difficile invece sarà trovare la via di una riforma condivisa al termine di due anni che hanno cambiato soprattutto la scuola ma anche chi la frequenta.

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