Travagli e tensioni di PD e Forza Italia sono condensati nella medesima figura, quella dei capigruppo che cambiano in parte per decisione diretta di Silvio Berlusconi nel partito azzurro e che vorrebbero cambiare per volontà manifesta di Elly Schlein sulla sponda dem. Chiara Braga alla Camera e Francesco Boccia al Senato sono i nomi voluti dalla segretaria. Prendere o lasciare. Stefano Bonaccini in queste ore ha riunito i suoi e ha auspicato che il clima di unità e collaborazione costruito durante la recente assemblea possa contrassegnare anche i prossimi passaggi, invitando alla prudenza e prendendo tempo fino a lunedì per decidere i passi futuri, ma il fronte a suo sostegno non sarebbe del tutto compatto, i nomi infatti vengono indicati dai leader ma sono i gruppi a votare e scegliere. Martedì toccherà ai dem e non è escluso che vengano presentate più candidature, mandando in frantumi l'idea di gestione collegiale del PD. Dentro Forza Italia intanto sembra tramontare la stella di Licia Ronzulli che mantiene il posto di capogruppo in Senato ma perde quello di coordinatrice in Lombardia e soprattutto, secondo fonti di partito, vedrebbe ridimensionata la sua influenza su Berlusconi. Il valzer dei coordinatori è comunque ampio. Lotito va in Molise, la Casellati in Basilicata e Tosi in Veneto, tra gli altri. Alla camera la maggioranza del gruppo ha chiesto e ottenuto di sostituire Alessandro Cattaneo con Paolo Barelli, molto vicino ad Antonio Tajani che minimizza. Forza Italia è un partito unito, sono avvicendamenti naturali. La realtà è che siamo davanti ad una svolta governista con i falchi che vengono messi in un angolo e a farsi largo sarebbe la figura di Marta Fascina, dicono nei corridoi di Forza Italia, che avrebbe gestito insieme alla famiglia Berlusconi il passaggio ad una posizione meno conflittuale in seno alla maggioranza.