Le scelte da fare nelle prossime settimane rischiano di mettere in grande difficoltà l'esecutivo che in queste ore registra anche secco botta e risposta dal Presidente del Consiglio e Angela Merkel. Si avvicina la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio e con il provvedimento che ne seguirà sarà difficile non affrontare il nodo del MES e della sua attivazione, ancora di più a fronte di un ventaglio di opzioni che lo stesso governo ha messo sul tavolo, prima tra tutte l'ipotesi di procedere al taglio dell'IVA o dell'IRPEF. Servono e serviranno soldi e quei 36 miliardi previsti dal Fondo salva Stati per ora restano fermi in attesa di una decisione. In questo senso pesano le dichiarazioni di Angela Merkel: la cancelliera nelle ultime ore ha detto esplicitamente "il fondo di solidarietà e il recovery fund non può risolvere tutti i problemi, tutti gli strumenti non sono stati messi a disposizione perchè restino inutilizzati", riferendosi proprio al nostro Paese ha anche aggiunto che se non ci fosse il MES i problemi si aggraverebbero. Parole che hanno incontrato il fermo stop di Conte "sul MES non è cambiato nulla. A far di conto sono io con il ministro Roberto Gualtieri e il ragioniere dello Stato e i Ministri" le parole del premier, che invece assicura che il Governo sta predisponendo tutto per un recovery plan italiano che verrà presentata a settembre, mentre il programma SURE è praticamente già attivato. Nei prossimi giorni una serie di incontri dovranno delineare la strada da percorrere, attraversata dal "no" fino ad ora netto del Movimento 5 Stelle, al MES e ad una maggioranza con numeri sempre più risicati.