Sull'autonomia la Lega non molla. Nonostante le parole di Giorgia Meloni che non si rassegna all'idea di territori e servizi di serie A e serie B, il Carroccio attende con ansia l'approdo del testo del Ministro Calderoli in Consiglio dei Ministri. La Premier frena, la Lega preme, alle parole di Giorgia Meloni hanno fatto subito seguito quelli di Matteo Salvini che rilancia il tema dell'unità all'insegna dell'efficienza e sottolinea l'assoluto accordo con Chigi. Riforma bandiera della Lega, il testo, 10 articoli, è stato trasmesso ai Ministeri e definito dopo mesi di trattative tra Lega e Fratelli d'Italia. Centrale è il tema dei livelli essenziali delle prestazioni, i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale e a tutti i cittadini, che secondo l'ultima bozza dovranno essere stabiliti da decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. I Lep sono la chiave per evitare squilibri fra le regioni, su questo punto si è animato spesso lo scontro politico nelle ultime settimane. Dopo l'intesa con la conferenza unificata Stato-Regioni, il testo andrà alle Camere, il Presidente del Consiglio potrà adottare il relativo decreto solo successivamente. Le Camere avranno 60 giorni, un tempo raddoppiato rispetto all'ipotesi iniziale, per esaminare l'intesa tra Regioni e Stato per l'attribuzione di nuove funzioni. Si prevede che la valutazione dell'intesa spetti, oltre che al Ministero dell'Economia, anche ai Ministri competenti per singola materia e non comporti nessun costo aggiuntivo per lo Stato. L'intesa ha una durata massima di dieci anni e può essere annullata da Stato o Regione con una legge a maggioranza assoluta in Parlamento. Il testo della riforma è atteso nel prossimo Consiglio dei Ministri.