Bisogna fare attenzione ma soprattutto vaccinarsi e completare le vaccinazioni. Mario Draghi sembra lasciare Bruxelles più preoccupato del solito quando si parla di pandemia e varianti soprattutto di una, l'indiana Delta che cresce di giorno in giorno, si trasmette più facilmente e può creare problemi a chi non ha ancora fatto entrambe le dosi. Motivo per cui tutti i leader ripetono che bisogna fare ancora di più, sia per avere che produrre più vaccini. Draghi chiede anche che l'EMA l'Agenzia del Farmaco venga riformata e rinforzata guardando al modello americano dove si parla ad una voce sola e dove tutti si muovono in maniera coordinata. Ma nell'immediato ciò che serve è non mollare con i tamponi, vigilare e sequenziare per capire dove e quando il virus cambia. "La diffusione di questa variante sta creando incertezza nella ripresa, nella ripresa economica su cui l'Inghilterra era avviata molto molto bene, quindi noi non vogliamo ne trovarci in questa situazione ne soprattutto in autunno, quando ricominciano le scuole, quando i trasporti pubblici ritornano ad essere occupati, pieni eccetera non vogliamo certamente ritrovarci nella situazione dello scorso anno." Sono stati due giorni intensi di cui l'Italia si dice soddisfatta, il Presidente del Consiglio nega che sui migranti non si sia fatto alcun passo avanti. Il dossier resta aperto e almeno sull'impegno e lavorare sui paesi di partenza l'intesa c'è, anche se sui ricollocamenti l'Italia dovrà vedersela da sola. "Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti. Tutto quello che avevo visto nei giorni e nelle settimane passate mi diceva che sarebbe stato prematuro avere un accordo per noi conveniente, è chiaro che è possibile avere un accordo in ogni istante ma deve essere un accordo che abbia della convenienza che sia nell'interesse italiano." Draghi non torna sul caso Ungheria come fanno tutti gli altri mentre Macron spiega che il presidente italiano ha fatto bene a ricordare ad Orban che le leggi nazionali non possono andare oltre i trattati, soprattutto quando si parla di discriminazioni sull'orientamento sessuale o libertà individuali.