La condanna è unanime e senza distinzioni. Durissimo il Presidente del Consiglio Mario Draghi: «le immagini dei crimini commessi a Bucha lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili e dovranno rendere conto -dice Draghi- di quanto accaduto. L'Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori». Ma la proposta del Partito Democratico, alla luce dei fatti di Bucha, di un embargo totale per il gas e il petrolio russi lanciata su Twitter dal segretario Enrico Letta non trova al momento sponde politiche nella maggioranza. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio definisce agghiaccianti i morti civili legati e lasciati sulle strade di Bucha. «Bisogna accertare le responsabilità. Queste atrocità -dice- non possono restare inpunite». "Ho ribadito la condanna dell'Italia per l'inaccettabile aggressione russa all'Ucraina e la piena solidarietà a sostegno di Kiev. In questa fase per noi la prosecuzione dei negoziati tra le parti e una tregua umanitaria che ci porti alla pace sono per noi prioritari. Il Governo italiano è disponibile a contribuire a questo processo di pace fin dal primo momento. Come dichiarato dal Primo Ministro Draghi l'Italia è pronta a farsi da garante della neutralità ucraina". Mariastella Gelmini, Forza Italia, definisce «un pugno nello stomaco le immagini di Bucha». «Che lasciano senza fiato», aggiunge Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, che ribadisce «la necessità di fare ogni sforzo per la pace e per fermare l'aggressione all'Ucraina». Tutta la politica italiana, insomma, è scossa da immagini che sembravano sepolte nei libri di storia, tra le pagine della Seconda Guerra Mondiale, e che invece sono la realtà di oggi.