Prima che il Parlamento si prenda una pausa elettorale sono in programma alcuni appuntamenti istituzionali. Lo stop ai lavori a Montecitorio e al Senato è fissato per due settimane dal 31 maggio al 12 giugno, in concomitanza con l'apertura dei seggi per le amministrative che contestualmente prevede anche il voto per i 5 quesiti referendari sulla giustizia. Tra i prossimi passaggi politicamente più delicati c'è sicuramente quello del 21 e 22 giugno, quando il Presidente del Consiglio Mario Draghi sarà in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, per un'informativa sulla guerra in Ucraina in vista del Consiglio Europeo del 23. Il MoVimento 5 Stelle, che con il suo leader Giuseppe Conte batte sul tasto dello stop all'invio di armi per la resistenza di Kiev, prepara una risoluzione che prevede un voto del Parlamento. C'è poi l'approdo del disegno di legge sulla concorrenza che nelle prossime ore sbarcherà nell'aula di Palazzo Madama e l'obiettivo è approvarlo senza mettere la fiducia. Risolto il nodo delle concessioni balneari ora rischia di aprirsi quello dei taxi, perchè l'articolo 8 prevede: "La promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati, anche tramite applicazioni web che utlizzano piattoforme tecnologiche". L'imperativo di Draghi è approvarlo entro maggio, tempistica necessaria per accedere ai 20 miliardi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e gli obiettivi -ha assicurato il Premier- entro fine giugno saranno tutti raggiunti. Tempi stretti per la delega fiscale che comprende anche la revisione del catasto: un'intesa è stata trovata a palazzo Chigi e il provvedimento è atteso in aula a Montecitorio dal 20 giugno. Ma il calendario parla chiaro: senza un via libera definitivo entro l’estate lo spazio per i decreti attuativi rischia di essere travolto dalla legge di bilancio.























