La questione energetica spinge nel vivo la campagna elettorale in un crescendo di botta e risposta dove tutti sembrano contro tutti. Il pressing sul Governo affinché vari un ulteriore provvedimento di sostegno arriva da tutti i partiti, ma è sulla strategia futura per rendere l'Italia autosufficiente dal gas russo che le ricette divergono. Il Centro-Destra unito, sprona l'esecutivo a trovare una via d'uscita e considera rinnovabili e il nucleare pulito, quello di nuova generazione, le vie preferenziali. Più eterogeneo lo schieramento del centrosinistra, alle prese con un complicato allineamento a partire dai rigassificatori tra PD, Verdi e Sinistra Italiana. Gli interventi devono essere massici per Conte, che insiste sullo scostamento di bilancio. "Con quale credibilità, chi ha fatto cadere Draghi pretende oggi dallo stesso Governo misure per la crisi energetica", replica alludendo anche a Salvini e Berlusconi, Letta. "Mentre noi incalzavamo Draghi, risponde Conte, Letta era distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti. Da Terzo Polo Calenda e Renzi criticano i sostenitori dei "no" contro tutto e il leader di Azione rilancia la richiesta ai leader di partito di incontrare Draghi per definire un patto: sganciare le rinnovabili dal prezzo del gas, fare il rigassificatore di Piombino altrimenti non avremo gas sostiene Calenda. Rimane aperto anche il fronte polemico delle ipotizzate ingerenze russe nella campagna elettorale italiana, con di Maio che accusa il Centro-Destra di isolare e mettere a rischio l'Italia.























