Il Ministro dell'Interno Salvini lo aveva annunciato "Farò la guerra ai negozi di cannabis light". E così a meno di 24 ore dalla dichiarazione arriva la direttiva del Viminale sui cosiddetti canapa shop. Paletti più stretti, maggiori controlli, ma per il momento nessuna chiusura. È quanto emerge dal provvedimento emanato dal Ministero dell'Interno. Il documento sottolinea la necessità di effettuare una puntuale ricognizione di tutti gli esercizi e le rivendite di canapa presenti sul territorio, con una particolare attenzione a due aspetti: vigilare sulla vendita illegale di derivati infiorescenze della canapa da un lato e verificare il possesso delle certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistiche e sicurezza richieste dalla legge dall'altro. Un monitoraggio sulle attività degli esercizi già presenti sul territorio che Prefettura, forze di Polizia e Amministrazioni locali dovranno effettuare entro il prossimo 30 Giugno e che dovrà tenere conto anche di un altro aspetto importante: quello della posizione degli esercizi commerciali, con una particolare attenzione - si legge - alla presenza nelle vicinanze di luoghi sensibili, quali scuole, ospedali, centri sportivi, parchi giochi e, più in generale, i luoghi di maggiore aggregazione, soprattutto giovanile. Secondo le disposizioni dettate dal Dicastero guidato da Salvini, inoltre, le nuove aperture non potranno essere a meno di 500 metri dai luoghi considerati a maggiore rischio. Provvedimento comunale sul modello di quello che ha già interessato le sale da gioco. Un'attività di monitoraggio e controllo, quindi, una raccolta di informazione da sottoporre poi, come si legge nelle quattro pagine della direttiva, alle valutazioni del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, al fine di declinare un programma straordinario di prevenzione di eventuali comportamenti vietati da parte degli operatori commerciali.