È un discorso ampio e articolato quello fatto del Presidente dei Vescovi Italiani, il Cardinale Matteo Zuppi, aprendo i lavori del Consiglio Permanente della CEI. Zuppi si rivolge alla nuova classe dirigente, richiamandola alle sue responsabilità: "Grandi e impegnative sfide per il bene dell'Italia aspettano il nuovo Governo". E una delle sfide principali è quella del lavoro. "Guardando da vicino le persone che ci circondano, non possiamo non rilevare i morsi della crisi economica in atto. La povertà del nostro Paese è aumentata in modo considerevole, a partire dalla crisi del 2008 e con essa la diseguaglianza dei redditi, della ricchezze e delle opportunità." La crisi economica ha bisogno di un sistema di welfare che migliori le opportunità di inclusione, dice, serve uno sguardo largo verso il futuro, non ridotto al contingente, ne piegato a interessi di parte o speculativi. "Sentiamo decisiva la programmazione del PNRR e la preoccupazione che questo sia davvero la costruzione di un sistema di strutture e infrastrutture, capaci di dare sicurezza per il futuro, di vincere il precariato e offrire speranza e garanzie." Il Cardinale parla anche dell'emergenza migranti, che non va affrontata con paura, serve un'attenzione che eviti umiliazioni e viaggi infiniti. "Nel messaggio per la Giornata della Vita, abbiamo sottolineato come avanzi una cultura della morte: si risolvono i problemi eliminando le persone. Accogliere è la parola decisiva nella nostra visione della vita orientata al futuro." E sull'Ucraina dice che c'è l'urgenza di raggiungere la pace, non ci si può rassegnare al conflitto. Ogni giorno che passa, significa morte, lutto, odio.