Il governo corre ai ripari coi controlli e con un decreto ad hoc, sul caro carburante, ma non torna indietro e non proroga gli sconti sulle accise, e per questo viene duramente attaccato dalle opposizioni. Ma anche all'interno della maggioranza qualche tensione c'è stata dal momento che Forza Italia e Lega invece alla proroga erano favorevoli. Giorgia Meloni però rivendica l'operato del suo governo e dice che i tagli fiscali promessi in campagna elettorale erano legati a eventuali maggiori entrate, che non ci sono state: "Quello che noi abbiamo fatto è prendere questi 10 miliardi, e invece di spalmarli indifferentemente tra chi prende 500 euro al mese e chi ne prende 500 mila all'anno, abbiamo deciso di concentrare quelle risorse su chi aveva più bisogno. Una scelta che io rivendico perché la considero una scelta di giustizia sociale". Per meglio chiarire poi lo stesso Presidente del Consiglio evidenzia nella sua pagina Facebook i punti principali del nuovo decreto trasparenza sui prezzi fra cui l'obbligo per i distributori di esporre con chiarezza il prezzo medio giornaliero nazionale, con le sanzioni rafforzate in caso di violazioni fino ad arrivare alla sospensione dell'attività dai 7 ai 90 giorni. I benzinai stanno già valutando lo sciopero, le opposizioni attaccano il governo e ribadiscono che i tagli alle accise nel programma elettorale di Fratelli d'Italia c'erano: "Quello del caro carburante è un problema che attanaglia famiglia e imprese, anche perché rischia di avere delle ripercussioni sul costo dei generi alimentari su questo sono stati disattese le promesse fatte in campagna elettorale visto che il taglio delle accise era nel programma elettorale di Fratelli d'Italia e abbiamo chiesto quindi in conferenza dei capigruppo alla camera che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni venga a riferire in aula".