Il caso Albania coinvolge la politica in uno dei più duri scontri fra maggioranza e opposizioni da inizio legislatura, mentre deflagra l'altro conflitto protagonista da anni di tensione e ondate: quello fra potere giudiziario e potere politico. Dopo il forte disappunto di Giorgia Meloni e del titolare dell'interno Piantedosi, le parole del ministro della giustizia sono nette. "Non è una polemica contro la magistratura, alla quale in un certo senso, mi onoro ancora di appartenere, si è contro questo tipo di sentenza che non solo noi non condividiamo, ma che riteniamo addirittura abnorme. Perché non può essere la magistratura a definire uno stato più o meno sicuro". Un inaccettabile attacco all'indipendenza della magistratura, dicono dall'opposizione da cui si moltiplicano le richieste di dimissioni di Nordio e le critiche all'esecutivo per i presunti danni all'erario con tanto di denuncia alla Corte dei Conti annunciate da Italia Viva e 5 Stelle. Elly Schlein è durissima: "Non è colpa dei giudici, non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali ed italiane. Tanto meno lo è chi governa, quindi è uno scontro gravissimo". Ma lo scontro continua con toni sempre più ruvidi in serata con l'intervento al TG1 di Salvini secondo cui alcuni usano il tribunale come un centro sociale a cui seguono proteste dell'opposizione e Schlein che parla di RAI svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri. E il sindacato dei giudici ANM avverte: le norme applicate dai magistrati sono cogenti anche per gli Stati, questo perché il governo si prepara a un consiglio dei ministri lunedì prossimo in cui varare un decreto urgente Per intervenire sul tema della pericolosità dei paesi di provenienza dei migranti ed in questo clima cresce l'attesa per la conferenza stampa già annunciata da Giorgia Meloni per le 9:30 del mattino di martedì.