Si comincia con Nordio e con un'ipotesi chiara: omissione d'atti d'ufficio. Così il Tribunale dei Ministri inizia la sua istruttoria chiedendo le carte del caso Almasri al Ministero di Giustizia. Il libico è stato arrestato dalla Polizia il 19 gennaio scorso e liberato la sera del 21, due giorni in cui il ministro non ha fatto nulla per trattenere un uomo che la Corte penale internazionale accusa di crimini contro l'umanità. Identica procedura per la Corte D'appello e la Procura generale di Roma. Il tribunale ministeriale intende leggere lo scambio di comunicazioni avvenute col dicastero di Giustizia e le sollecitazioni a Nordio affinché dicesse la sua. Secondo i magistrati della capitale, infatti, per trattenere Almasri in carcere c'era bisogno dell'ok del Guardasigilli. Un parere mai arrivato che ha quindi portato alla scarcerazione e al rimpatrio del libico. Accuse che Nordio ha respinto con la sua informativa al Parlamento, spiegando di aver compiuto scelte politiche e giuridiche. Tutto è nato dalla denuncia dell'avvocato Luigi Li Gotti depositata alla Procura di Roma. Il capo Francesco Lo Voi non ha aperto alcun fascicolo di indagine, ha preso l'esposto l'ha trasmesso al Tribunale dei Ministri e ha scritto ai diretti interessati, ossia Meloni, Piantedosi, Mantovano e Nordio, appunto, di averlo fatto. Entro la fine di aprile i giudici ministeriali decideranno se archiviare il caso o inoltrare la richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera dei deputati e sarà sempre il procuratore di Roma a dover compiere l'atto. Nel frattempo, il Governo italiano, i cui toni erano stati durissimi verso la Corte penale internazionale dell'Aja, sembra interessato a rasserenare il clima. Il ministro Nordio, che sarà oggetto di una mozione di sfiducia presentata da tutti i gruppi di opposizione in Parlamento, esclusa Azione, avrebbe infatti contattato il tribunale olandese per vie informali, l'obiettivo sarebbe quello di avviare delle consultazioni con cui riparare agli strappi degli ultimi giorni e fissare delle linee guida più chiare e snelle per facilitare la collaborazione futura. .