L'iter per la richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini è cominciata. L'accusa è abuso di potere e privazione della libertà personale per la vicenda della nave Gregoretti. Siamo nel luglio del 2019 quando 131 migranti vennero bloccati dall'allora Ministro dell'Interno per tre giorni sull'imbarcazione militare. La Giunta per le immunità del Senato ha incardinato il procedimento, voto finale il 20 gennaio e poi il passaggio in aula. Cinque riunioni che porteranno i Senatori membri della giunta a decidere sul caso, quindici giorni a Matteo Salvini per presentare un'eventuale memoria difensiva. “La decisione non fu presa dal Governo in maniera collegiale”, così il Movimento 5 Stelle giustifica la scelta di votare “sì” al processo contro l'ex alleato. Io penso che sia ben chiaro che la questione Gregoretti non è la questione Diciotti. La vicenda Diciotti fu una decisione di Governo, la questione e la vicenda Gregoretti fu propaganda del Ministro Salvini. Altri due i punti decisivi, il primo sul Decreto Sicurezza. Secondo il tribunale dei Ministri di Catania, infatti, il decreto in questione non si sarebbe potuto applicare alla nave Gregoretti, essendo questa una nave militare e poi il Consiglio dei Ministri dello scorso 31 luglio. In una nota firmata dal segretario generale si legge chiaramente che la vicenda della nave della Guardia costiera non sarebbe stata all'ordine del giorno. Situazione diversa da quella della nave Diciotti, equilibri fondamentalmente modificati. Matteo Salvini va avanti: “Ho agito con il consenso di tutto il Governo”. Se difendere i confini, la sicurezza e la dignità del mio Paese mi comporta un processo, magari per assurdo una condanna, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona in questo Paese. Mi vogliono portare in tribunale? Lo facciano. Per quello che riguarda Di Maio? Piccolo uomo, tutto qua.