Caso Ilva, Conte da Mattarella: serve Paese unito

08 nov 2019
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Ogni scenario è possibile, ma la situazione resta più che difficile. Giuseppe Conte, che dopo il lungo incontro con i vertici di Arcelor Mittal, vede parti sociali ed enti locali interessati, ma soprattutto va al Quirinale per fare il punto con il Capo dello Stato, preoccupato innanzitutto per le ricadute occupazionali, chiede compattezza. Chi viene in Italia deve rispettare le regole, ma sullo sfondo resta anche l'ipotesi di nazionalizzare l'ex Ilva e se dovesse esserci il definitivo disimpegno della multinazionale sarà innanzitutto gestione commissariale. 48 ore per trattare con Arcelor Mittal, forse ne serviranno di più e un tavolo permanente per quella che lo stesso Premier definisce una priorità assoluta. I franco-indiani non cedono: la multinazionale sapeva della scadenza della protezione legale già lo scorso marzo, dice alla Camera il Ministro Patuanelli, chiedendo responsabilità a tutte le forze politiche, e in primis ai suoi. “Vogliamo riuscire a garantire la continuità produttiva di quello stabilimento? La risposta deve essere del sistema Paese, di quest'aula del Parlamento, dell'altra aula del Parlamento, delle forze sociali, delle forze sindacali”. Nella maggioranza torna a farsi sentire anche il leader pentastellato Di Maio. “Se una multinazionale ha firmato un impegno con lo Stato, lo Stato deve farsi rispettare, facendosi risarcire i danni”, è il post del Ministro degli Esteri. E dal PD Zingaretti parla di battaglia che l'Italia non può perdere. “Bisogna ora continuare così, con questa grande unità e chiamando la società alle proprie responsabilità, perché si parla di lavoro e soprattutto di una grande azienda sulla quale non si scherza”. Insomma, unità di intenti, un sistema Paese che risponda con una voce sola di fronte a una crisi nazionale. È la linea e la richiesta che arriva dall'esecutivo, sposata dal Presidente della Camera, Fico, che parla di Stato unito e compatto per far valere ragioni e diritti, linea però al momento respinta dalle opposizioni, che invece puntano il dito sull'operato del Governo. “Un Governo di irresponsabili che gioca con gli operai e con gli imprenditori. Li avevamo avvisati. Qua o tornano indietro, chiedono scusa e restituiscono futuro a queste migliaia di operai oppure sarà per l'Italia un danno irreparabile”. “Questo è un segnale assolutamente negativo nei confronti di tutti coloro che vogliono investire nel nostro Paese. Sono dei dilettanti allo sbaraglio”. Al Premier poi i sindacati chiedono di intervenire tempestivamente e agli enti locali Conte chiede unità anche come azione civile a difesa del contenzioso. Un affare di Stato e una strada che resta tutta in salita.

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