Dura, anzi rigida sul caso Pozzolo, conciliante con Salvini invece sul caso commesse Anas e criptica quando parla di quel qualcuno che pensava di poter dare le carte al posto suo. Ed è proprio su questo nemico nell'ombra che l'opposizione punta il dito, chiedendo a Giorgia Meloni, dopo la conferenza stampa fiume di dire con chiarezza a chi o cosa si riferisse. Mentre il Partito Democratico chiede in una interrogazione ai ministri Nordio e Piantedosi di chiarire tutti gli aspetti del caso Pozzolo. Un punto interrogativo rimane anche sulle elezioni europee, Giorgia Meloni è tentata dall'idea di candidarsi, non ha ancora deciso, lo farà insieme agli altri leader del centrodestra. E poi c'è da decidere anche la collocazione nello scacchiere europeo, Antonio Tajani, vice premier non ha dubbi. "Come sapete si corre con il sistema proporzionale, il Partito Popolare Europeo sarà il partito chiave e Forza Italia rappresenta il Partito Popolare Europeo in Italia, sarà determinante per qualsiasi maggioranza. Se poi devo dire quello che penso io e quello che mi auguro è quello di avere una maggioranza nel Parlamento che permetta più omogeneità, cioè liberali, conservatori e popolari". Dalle opposizioni le critiche sono piovute copiose, nessuna ricetta su come aiutare il Paese solo un lungo elenco di nemici da attaccare fa sapere Nicola Fratoianni. Per il PD e il Movimento 5 Stelle le parole della Meloni sono state una delusione, una serie di bugie e la testimonianza che dietro gli slogan non c'è idea di come risollevare il Paese. "Meloni attacca gli avversari per nascondere i suoi abnormi fallimenti su economia, immigrazione e politica estera, le ricordiamo però che la premier è lei, se il PIL è fermo e in Europa non tocchiamo palla è perché ha zero visione, questo Governo sta inoltre anche azzerando la credibilità delle istituzioni, la Giorgia Meloni che dall'opposizione chiedeva ogni giorno le dimissioni di tutti, oggi di fronte agli errori dei suoi sodali si volta dall'altra parte e fa spallucce".