“Ad oggi abbiamo restituito 25 milioni”. Questo si legge sull’homepage del sito www.tirendiconto.it, creato dal Movimento 5 Stelle per rendicontare, appunto, quanto versato al fondo per il microcredito grazie ai rimborsi dei parlamentari. Tale cifra, però, non corrisponde a quella del Ministero dello sviluppo economico, al quale dal Ministero dell’economia vengono girate le restituzioni. Si parla di un buco di non poco conto, secondo lo stesso staff dei 5 Stelle, che si aggirerebbe intorno ai 500.000 euro. Cerchiamo di capire cosa è successo e come funziona questo meccanismo di restituzione. Tutti i parlamentari 5 Stelle, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari, rinunciano ogni mese ad una parte del loro stipendio. Questi soldi vengono versati, tramite bonifico pubblicato sul sito www.tirendiconto.it, al Ministero dell’economia che li gira a quello dello sviluppo economico, che si occuperà poi dei finanziamenti alle imprese, con l’obiettivo di creare posti di lavoro. Secondo quanto denunciato da un esponente dei 5 Stelle, che ha preferito rimanere anonimo, non tutti hanno però tenuto fede all’impegno. Da qui la discrepanza tra le cifre, quella del sito dei 5 Stelle e quella del Ministero dello sviluppo economico. Partendo dalla trasparenza che obbliga tutti a pubblicare sul sito il bonifico effettuato, come è possibile tale incongruenza? Si tratta di un escamotage permesso, di fatto, da tutti gli istituti bancari, che consentono di revocare qualsiasi bonifico entro 24 ore. Ecco fatto, allora. Si effettua il bonifico, lo si fotografa e lo si posta sul sito e entro poche ore lo si annulla, e con lui qualsiasi effettiva volontà di restituzione.