Arriva poco prima delle 23, quando la cena tra i leader europei è appena terminata. Il Premier ungherese Orban raggiunge Giorgia Meloni nell'hotel in cui la Presidente alloggia. Parlano per un'ora, un faccia a faccia che di fatto mettere all'Italia il vestito di mediatrice per l'Europa. Perché se a Roma fa scalpore il caso Salis qui a Bruxelles preoccupa il veto di Budapest sul bilancio e gli aiuti per l'Ucraina. Nelle prossime ore i 27 Capi di Stato e di Governo dovranno decidere come muoversi se Orban resterà fermo sulle proprie posizioni. Rinviare ancora o andare avanti a 26, spingendo l'Ungheria ai margini. Scenario che si vorrebbe evitare, ma non si può restare appesi a lungo. Il blocco degli aiuti per Kiev tiene in scacco anche il bilancio e tutte le partite collegate, come le risorse per regolare i flussi migratori. Dal faccia a faccia non trapela nulla, segno che i negoziati sono ancora tutti aperti. Quando Orban se ne va arrivava Macron che come sempre dorme nello stesso albergo della Meloni, non è da escludere che anche tra loro due possa esserci stato un confronto. Il tutto mentre sullo sfondo resta aperto il caso Salis, difficile pensare che non vi sia stata una discussione anche su questo. Il portavoce di Orban, poco prima, aveva parlato di strumentalizzazioni per allontanare Roma e Budapest. Il nostro Governo, già nei giorni scorsi, ha protestato per quel trattamento. Si ragiona sugli arresti domiciliari ed un possibile rientro in patria, le prossime ore diranno com'è andato questo faccia a faccia notturno.