Sono "libertà" ed "elezioni" le parole che più risuonano in Piazza del Popolo, dove il centrodestra torna un mese dopo gli assembramenti del 2 giugno per mostrarsi Unito e tentare la spallata al governo. Più di 4000 sedie, non tutte occupate, per garantire il distanziamento fisico. Distanze politiche che invece, sul palco, si cerca di attenuare. E allora nessuno cita il MES, di Europa si parla poco o nulla, mentre tutti picchiano su Conte e il suo Governo. "Siamo più Uniti di come ci descrivono", dice Matteo Salvini, "da qui ripartiamo insieme per ricostruire l'Italia". Noi siamo qua, mentre altri dividono per unire, mentre altri distruggono per costruire. Sarà un referendum, sarà una scelta di vita. Noi alla loro rabbia e alla loro invidia sociale, rispondiamo col sorriso e con la speranza. "Noi siamo il popolo loro il Palazzo", attacca Meloni, che chiarisce "se Conte ci vuole incontrare, vogliamo prima un documento chiaro con le proposte sul tavolo, non andiamo da lui per un tè con i pasticcini. L'obiettivo è andare al voto per le politiche già a settembre", dice la leader di Fratelli d'Italia, "ma se il Governo non molla, saremo di nuovo in piazza a ottobre e saremo 2 milioni". "Ma noi vogliamo votare anche per le elezioni politiche. Sappiano che l'Italia ha un bisogno disperato di liberarsi di questo Governo e di chiedere ai cittadini che scelgono meglio del Palazzo chi debba ricostruire e sulla base di quale visione". In piazza non c'è Berlusconi, ma da tutti i leader arriva la solidarietà per quello che definiscono un golpe giudiziario ai suoi danni. Sulla giustizia batte Forza Italia che raccoglie firme sul tema nel Paese, mentre il Carroccio le chiede contro Equitalia migranti e vitalizi, e Fratelli d'Italia, a sua volta, lancia la petizione per le elezioni al più presto. Un obiettivo che tutti, in piazza, rilanciano. "Certo che la via maestra è quella delle elezioni anticipate. Speriamo che ci mandino a votare questi signori perché, ripeto, è una grande battaglia di libertà. Non è tutto uguale. Noi siamo alternativi a loro perché noi sempre e comunque ci battiamo per la libertà".