Un vertice a metà settimana, mercoledì probabilmente alla Camera, per mettere sul tavolo innanzitutto le questioni da risolvere, servirà più di un incontro poi per trovare la quadra; innanzitutto la premiership assegnarla a Giorgia Meloni in quanto azionista di maggioranza del centrodestra è rischioso, secondo il cavaliere, che opterebbe per un più prudente Tajani, simbolo di garanzia anche per l'Europa, in quanto vicepresidente del PPE in grado di arginare i timori di Bruxelles. Non si cambiano le regole in corsa, dice Giorgia Meloni, la strada è ancora lunga e la leader di Fratelli d'Italia potrebbe anche optare per una soluzione che non la veda a Palazzo Chigi tenendo per se però una buona fetta dell'esecutivo. Insomma una spartizione delle poltrone che potrebbe anche vedere sullo scranno più alto di Palazzo Madama Silvio Berlusconi, altra questione i seggi uninominali bisogna stabilire la percentuale da assegnare a ciascun partito della coalizione; La Meloni vorrebbe ci si riferisse agli ultimi sondaggi per decidere quanti ne spettano a Fratelli d'Italia mentre Salvini e Berlusconi vorrebbero far riferimento alle ultime elezioni su tutto il territorio nazionale, le politiche del 2018 o le europee 2019. Infine, ma certo non ultimo, il programma Berlusconi dice di aver già definito gli otto punti del suo progetto di Governo Salvini parla già di cosa fare nei primi cento giorni anche questo sarà motivo di confronto. "Nei primi cento giorni di Governo porteremo in Consiglio dei Ministri i nuovi decreti sicurezza stop all'immigrazione clandestina, difesa dei confini, un piano di assunzione di oltre 10000 poliziotti prioritario lo stop alla Fornero, stop alle cartelle di Equitalia, via libera alla flat tax." Senza dimenticare gli alleati minori, innanzitutto bisognerà capire chi saranno e se la famiglia del centrodestra si allargherà oltre a Cesare e a Lupi. Manca poco per decidere, tra meno di un mese vanno depositate liste e simboli.























