L'ottimismo vicino all'entusiasmo di Elly Schlein che dice "Siamo pronti a governare", farebbe pensare a un campo largo prossimo davvero a costituirsi questa volta, viste anche le scadenze elettorali in Emilia Romagna e Liguria. E invece i tentativi continuano ad avere un respiro affannoso anche per le tensioni interne agli stessi partiti. Da giorni Conte e Grillo si mandano ruvidi messaggi incrociati col presidente dei 5 Stelle che avverte "Se c'è qualcuno sopraelevato io non resto." Ad andarsene intanto davvero da Italia Viva è uno degli esponenti più di peso, il responsabile economico Luigi Marattin e non da solo. "È con un forte dispiacere personale ma con un altrettanto forte convincimento, chiarezza e determinazione politica che annunciamo il nostro addio alla comunità politica di Italia Viva. Noi non condividiamo la scelta fatta dalla dirigenza, fatta e compiuta, dalla dirigenza di Italia Viva cioè di aderire al cosiddetto campo largo." E poi ci sono le distanze tra i partiti, è vero che sui temi del lavoro, della salute e alcune ricette economiche c'è una certa sintonia ma sul resto poco è cambiato. Sull'atteggiamento da tenere con l'Ucraina, per esempio, con differenze anche marcate sul sostegno anche armato o meno, o sul tema dell'energia con Calenda favorevole al nucleare e i Verdi che non ne vogliono sentir parlare oppure ancora la giustizia col garantismo di Italia Viva e Azione ben diverso dalle posizioni dei 5 Stelle. Difficile tenere tutto insieme ma il centrosinistra ci sta provando, soprattutto la leader del PD che comunque deve fronteggiare anche ostilità esplicite e reciproche come quella fra Conte e Renzi. Insomma un clima poco sereno, mitigato almeno al momento dalla comune bocciatura di quel poco che si sa della nuova finanziaria.