Sceglie l'arma appuntita dell'ironia Giorgia Meloni per commentare la decisione della CGIL di Maurizio Landini di proclamare lo sciopero generale per il prossimo 12/12. Indovinate che giorno cade il 12/12?, scrive sui social la Presidente del Consiglio. L'allusione è al venerdì, alla voglia di weekend lungo, già usata come arma per delegittimare lo sciopero a favore di Gaza. Va ricordato che scioperare costa. Chi sciopera non riceve il salario, perde i soldi. Landini non ci sta. Il Governo, dice, non ha rispetto dei lavoratori e del sindacato, la sua è solo una boutade per nascondere i veri temi, la vera emergenza. "Noi stiamo proclamando questo sciopero non contro qualche persona, noi stiamo proclamando questo sciopero perché ci sia un cambiamento reale della vita delle persone e di chi per vivere ha bisogno di lavorare. Stiamo chiedendo di aumentare i salari. Stiamo chiedendo di andare a prendere i soldi dove sono. Stiamo chiedendo di investire sulla sanità, sulla scuola. Stiamo chiedendo cioè di fare quello che è necessario per ricostruire quella giustizia sociale e quella uguaglianza che in questo Paese è stata cancellata". La maggioranza si schiera compatta con il Governo, difendendo la manovra e usando sempre il registro dello sberleffo per esorcizzare lo sciopero generale della CGIL. "Lo sciopero è stato annunciato ancora prima che venisse redatta la manovra, quindi è uno sciopero programmato. Almeno è uno sciopero che ha delle fondamenta, delle motivazioni economiche, perché l'ultimo sciopero l'abbiamo visto su Gaza. Almeno il sindacato ci fa la cortesia di tornare a parlare dei temi del lavoro. Ci fa piacere se questo è un effetto tardivo, diciamo, ma comunque almeno ci consente di tornare nel merito del lavoro che il Governo fa e che il sindacato dovrebbe fare, fuori dall'ideologia e dalla battaglia politica strumentale". Furenti le opposizioni. Il PD chiede al Governo di pensare ai salari, non a prendere in giro i lavoratori che scioperano. E a proposito di salari, è trapelata da ambienti di Palazzo Chigi l'irritazione di Giorgia Meloni per la notizia dell'aumento dello stipendio deciso dal presidente del CNEL Renato Brunetta. Una decisione, avrebbe confidato la Meloni, non condivisibile e inopportuna. Tanto che lo stesso Brunetta ha annunciato poco dopo il ritiro della Tabaglione, Sky TG 24. De microf. .























