Passate le europee, assorbito il colpo della lettera dell'UE, è il momento di un'altra polemica politica e non è l'unica della giornata. Questa volta il casus belli è lo scontro a Venezia tra una nave da crociera della MSC e un battello da turismo nel canale della Giudecca. Appurato che non ci sono vittime, si passa ancora una volta a parlare dello stop alle grandi navi in laguna. Stop di cui fino ad oggi si è più volte parlato, ma mai messo in pratica. Il ministro Salvini dal comizio di Tivoli, tuona contro questo stallo che ha attribuisce ad un no. Mi risulta, e stiamo approfondendo, che però una soluzione per evitare questi problemi fosse stata elaborata e condivisa fra comune, regione, compagnie di crociera, capitanerie di porto, già dall'anno scorso, però mi risulta che tutto questo sia bloccato da mesi perché è arrivato un uno da un ministero romano. Io sono stufo dei no. Il riferimento è ai cinque stelle che non raccolgono per ora, ma il ministro delle infrastrutture Toninelli su Twitter scrive: "l'incidente di oggi al porto di Venezia, dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca, dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo". E' quell'inerzia che scatena le polemiche perché, come sottolinea il governatore Zaia, "stiamo ancora discutendo dell'applicazione di un decreto che porta i nomi dei ministri Clini e Passera, che furono titolari di un dicastero nell'ormai lontano governo Monti. Stiamo parlando", continua "del 2011, mentre le proposte della regione del Veneto e del comune di Venezia per una viabilità delle grandi navi, giacciono presso i ministeri interessati da anni. Il ministro delle infrastrutture", conclude "decida qualcosa, non si può più attendere". Anche dal Pd arriva la strigliata sui tempi. "Ministri e sindaci dichiarano che bisogna vietare il passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco", dice il senatore Luigi Zanda, "vediamo poi se lo faranno davvero e quanto tempo ci metteranno per farlo". Chiosano i cinque stelle con un: "presto arriverà una soluzione, presto sarà messa in campo una soluzione in grado di evitare questo enorme e continuo pericolo per i delicati equilibri di Venezia". Adesso non rimane che quantificare quel presto.