Matteo Salvini ha dichiarato guerra ai coffe shop all'italiana che vendono filtri per tisane, bevande energetiche, torte, ma anche bustine di marijuana legale con basso contenuto di THC, tra il due e il sei per cento. Un'attività che nel 2018 ha fatto registrare un giro d'affari di 40 milioni. Il Ministro dell'Interno, nel giorno in cui in provincia di Macerata sono stati chiusi tre punti vendita, annuncia a breve una direttiva del Viminale anti canapa libera. Il censimento segnala la presenza di 778 negozi in tutta Italia, cresciuti in fretta grazie all'interpretazione generosa di una normativa del Ministero dell'Agricoltura, nata a tutela della produzione industriale della canapa leggera. La norma non prevede la coltivazione per farne spinelli, ma l'incentivazione dell'impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa, provenienti da filiere locali e la produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori. Altra cosa è la cannabis per uso terapeutico, in Italia viene prodotta dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, la distribuzione è destinata alle farmacie, per l'allestimento di preparazioni a base di cannabis FM2, dietro presentazione di prescrizione medica non ripetibile.