Per il centrodestra, la poltrona della vice presidente esecutiva della commissione affidata a Raffaele Fitto, è il segnale del prestigio riconquistato dall'Italia in Europa. Archiviato il voto contrario di Fratelli d'Italia all'europarlamento per il bis di Ursula Von der Leyen, la maggioranza alza i calici per brindare al ruolo e alle deleghe fondi di coesione, con un portafoglio di 378 miliardi e riforme, che il ministro avrà a Bruxelles, per è Giorgia Meloni è la conferma che l'Italia è stata premiata, "nella definizione della commissione europea vale il peso delle nazioni e l'Italia è una nazione che conta, è un risultato importante, sono molto soddisfatta", per la premier il voto all'europarlamento dei socialisti Per Fitto non potrà a prescindere dalla scelta del PD, "escludo che il Partito Socialista europeo possa prendere, sul commissario italiano, una posizione diversa da quella che indica la delegazione italiana che è anche la più rappresentativa". "E così, diciamo nostrani, tentavano di evitare, ma che io invece preferisco sottolineare, quindi il mio augurio è che chi in questi mesi ha lavorato raccontando un'Italia isolata prenda atto che non solo l'Italia non era isolata, ma che raggiunge risultati migliori di quando qualcuno diceva che non era isolata che è un paradosso. L'Italia è riconosciuta come un architrave di questa Europa". La Lega che all'Europarlamento siede nel gruppo sovranista dei patrioti che non ha votato alla nuova commissione, tuttavia con Matteo Salvini esprime apprezzamento per le opposizioni le deleghe consegnate a Fitto hanno un peso specifico minore, il PD farà pesare i suoi voti, ma Fitto deve abbandonare l'approccio poco europeista della premier verso Bruxelles. "La nuova commissione segna dei passi indietro, noi faremo valere le nostre idee e i nostri voti in Parlamento, ascolteremo Fitto in audizione, vedremo cosa dirà perché quello che Giorgia Meloni ha sostenuto alle elezioni europee non fa l'interesse dell'Europa e nemmeno dell'Italia, sciolgano la contraddizione ma ora sono al Governo dell'Europa e non hanno più alibi". Per il Movimento 5 Stelle l'incarico del ministro è una retrocessione per l'Italia ha una delega minore, coesione riforme, che prima era del Portogallo mentre perdiamo l'economia, altro che protagonismo.