L’irruzione dei naziskin nel centro di sostegno ai migranti trascina con sé quasi inevitabilmente una ridda di reazioni dalla politica che del tema dell’accoglienza ha fatto terreno di scontro da tempo. Dal Partito Democratico Matteo Renzi parla di scandalo e di vergogna, ma soprattutto stigmatizza il fatto che ci sia stato – dice – un atteggiamento quasi timido nel condannare gesti come questi, che invece vanno respinti da tutte le parti politiche. Sono considerazioni che muovono l’immediata reazione di Salvini. “Il problema dell’Italia è Renzi, non il fascismo, che non può tornare”, affonda il leader leghista. Linea che poi è la stessa di Giorgia Meloni: “È un atto di intimidazione”, scandisce la leader di Fratelli d’Italia. “Trovo abbastanza ridicolo l’appello di Renzi perché la violenza non è oggettivamente quello che si è visto a Como”. Posizioni, quelle di Meloni e Salvini, che restano, di fatto, pressoché isolate nel panorama politico. È un coro di condanna da Sinistra Italiana MDP fino ai 5 Stelle che, però, bollano come ridicoli i partiti che litigano su questa vicenda. Il PD lancia una manifestazione per sabato 9 dicembre, proprio nella città lombarda. Dalle Istituzioni arriva la preoccupazione di Laura Boldrini: “È necessario che ci sia una mobilitazione civile perché non possiamo permettere a questi gruppi di sporcare la nostra bella Costituzione e la nostra democrazia, che non è compatibile con questi estremisti”.