La riforma delle concessioni balneari, arriva al termine di una nuova giornata complessa per il Governo. con un Consiglio dei Ministri, che subisce anche un interruzione, per le richieste di ulteriore tempo e approfondimenti che arrivano dai 5 Stelle, e col centro-destra. La Lega in particolare, che ha sempre contrastato la Direttiva Bolkestein, schierandosi in difesa di chi detiene le licenze. Alla fine, però, il voto è unanime, e mentre, Assobalneari accusa subito il Governo di aprire le porte agli investitori stranieri, dando in pasto all'Europa i piccoli imprenditori italiani, proprio il Carroccio prima rivendica le migliorie apportate al testo, poi assicura ulteriori modifiche in Parlamento. Di inammissibile doppiezza, inaffidabilità parla quindi il PD. Il Segretario Letta, aveva incontrato in mattinata il Presidente del Consiglio, per ribadire l'impegno a sostegno dell'Esecutivo. "Stiamo affrontando delle emergenze internazionali, il caro bollette, l'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. E' necessario, che ci sia un Governo forte e coeso". Nel testo sui balneari, è presente una tutela delle aziende familiari, che gestiscono da anni lidi e stabilimenti, da cui percepiscono il reddito principale. Se ne terrà conto nelle gare, ma per Fratelli d'Italia, non basta. E Giorgia Meloni dice, questo è un atto di esproprio ai danni di 30 mila imprese. Altre tensioni, invece in maggioranza, continuano a riguardare il super bonus per l'edilizia con Giuseppe Conte che avverte: "Una misura, che è stato un elemento trainante della crescita economica. Non ci si può vantare il 6,5% di PIL appena completato l'anno scorso. E poi mettere in discussione questa misura. A cui, si deve per la gran parte questo risultato". Il Ministro dell'Economia Daniele Franco, terrà un'informativa alla Camera il primo di marzo.























