Parterre d'onore per la giornata conclusiva della settima conferenza nazionale sulle dipendenze, dove sfidano ministri e sottosegretari e presidenti di regione, l'esito della conferenza stessa sarà una relazione che verrà inviata al Parlamento, una base di confronto tra il governo e tutti coloro che sono coinvolti e sono tanti perché per dipendenze si intendono quelle certo consolidate da stupefacenti, ma anche quelle più insidiose tra i giovani come social, gioco d'azzardo e alcol; problemi rispetto ai quali insiste il sottosegretario Mantovano le famiglie non possono essere lasciate sole. Per questo spiega il governo ha stanziato più fondi nella legge di bilancio e dice ci sono finanziamenti per l'edilizia carceraria e non solo, ma anche per l'assunzione di 2000 nuovi agenti della polizia penitenziaria. Il palco però diventa anche l'occasione per un nuovo duro affondo nei confronti della magistratura a cui, parole del sottosegretario, si spera che il ANM non risponda con una fatwa. "L'autorità giudiziaria non è una variabile indipendente. Questo vale sia per quelle sentenze, come dire, per stare in tema stupefacenti. Sia a proposito delle decisioni della magistratura di sorveglianza per le quali sembra che ci sia un federalismo della giustizia." La questione carcere resta centrale anche per Nordio. "C'è una buona percentuale di detenuti che sono detenuti per reati commessi in relazione al loro stato di tossicodipendenza e quindi sono più dei malati da curare che non dei delinquenti da punire e per questi noi abbiamo già presentato un disegno di legge nel luglio per una detenzione differenziata." Il confronto resta prioritario assicurano tutti, Ministri e Presidenti di Regione, perchè i numeri raccontano di un fenomeno preoccupante per il 73% dei giovani tra i 15 e i 24 anni l'utilizzo di droga leggera, è un comportamento ordinario, il 72% di loro consuma settimanalmente alcol. .























