"Nessuna crisi di Governo. Almeno per il momento. Il faccia a faccia di oltre un'ora tra il Premier Draghi e il leader 5 Stelle Conte, non riduce le distanze, ma rimanda ogni "redde rationem". Già, perché da un lato Palazzo Chigi definisce il colloquio costruttivo e positivo, ne seguirà un altro a stretto giro. Segno di una grande attenzione alle questioni poste dai Pentastellati, ma non risulterebbero condizionalità rispetto all'appoggio all'Esecutivo. Dall'altra parte l'ex-Premier chiede discontinuità e si affretta a precisare, prima convocando le agenzie di stampa, poi intervenendo all'assemblea dei parlamentari, che non è stata firmata alcuna cambiale in bianco, non è stata data alcuna rassicurazione di permanenza al Governo. Sono invece state poste, aggiunge, alcune questioni imprescindibili. Come dire e soprattutto rassicurare i suoi e chi nel Movimento spinge per un'uscita dalla Maggioranza, che se Draghi accoglierà le istanze poste, il sostegno ci sarà, altrimenti si vedrà. "Abbiamo accumulato un forte disagio politico. Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di Governo, come abbiamo fatto sin qui, in modo, sottolineo, sempre leale e costruttivo. Ma occorre un forte segno di discontinuità." Per le richieste dei Pentastellati, il documento di 9 punti messo all'attenzione del Premier, servirà tempo. E il tempo a disposizione non è molto. Entro luglio, dice Conte. Ma prima, già nelle prossime ore, ci sarà da votare la fiducia sul Decreto Aiuti che contiene alcuni punti indigesti ai 5 Stelle. L'orientamento per ora sembra essere quello di un si alla Fiducia, ma di un'astensione sul provvedimento finale, il cui voto è previsto per lunedì. E ai Dem, che avevano diffidato il Movimento dal rompere la Maggioranza, manda a dire: "L'alleanza non è un dato acquisito, servono rispetto e lealtà, non diktat." "La guerra, la pandemia, la ripresa economica, la tutela dei posti di lavoro, per questo servono una Maggioranza unita e un Governo forte che si impegni sui temi sociali. Il Partito Democratico lavora per la stabilità del Governo ed ha piena fiducia in Draghi." Tanto rumore per nulla, attacca il Centro-Destra, che vede solo perdite di tempo per il Paese. "Siamo sorpresi e amareggiati, che questa settimana si siano persi 3 giorni di lavoro per colpa del teatrino tutto interno al Movimento 5 Stelle sul Decreto Aiuti." Intanto Giorgia Meloni si dice pronta a votare a ottobre.























