Prima di occuparsi di quando ripartire e di come farlo il Governo lavora per impedire che il motore dell'Italia si spenga. Cercando la sponda anche delle regioni con cui il Presidente del Consiglio Conte ha avuto un confronto serrato. "Lavorare insieme con correttezza, ma non è il momento delle polemiche", ha sottolineato il capo del Governo. Per metà Aprile intanto si prepara una vera e propria manovra economica d'emergenza da 30 miliardi al momento, sfruttando da subito anche tutto quello che l'Europa concede in termini di aiuti di Stato. Nel decreto che dovrebbe essere approvato nel weekend, il ministro Patuanelli chiarisce che saranno possibili prestiti a tasso zero, garanzie sui prestiti che coprono il 100% del rischio. "Garantiremo", sottolinea, "tutta la liquidità necessaria con il 100% di garanzia da parte dello Stato". Ma non solo. Tutti gli ammortizzatori sociali saranno rifinanziati e sotto l'ombrello statale saranno protetti anche quei lavoratori atipici e irregolari, non presi in considerazione dal Cura Italia. Si tratta del reddito di emergenza. Il ministro Catalfo sta studiando impatto e platea. Si tratterebbe di circa tre milioni di lavoratori e la spesa si dovrebbe aggirare intorno ai tre miliardi di euro. Intanto il Ministero della Salute ha dato il via libera ai tamponi rapidi che daranno risultati in tempi brevi. I tempi, il tempo, fattore decisivo per capire quanto ancora l'Italia sarà in quarantena. Per ora l'unico orizzonte certo è il 13 Aprile, data stabilita dal Governo come termine per il lock down, ma come ogni orizzonte, Basta poco per spostarlo in avanti. Le parole del capo della protezione civile, Angelo Borrelli, poi corrette, sul lock down fino al 16 Maggio, hanno fatto scattare l'opposizione che con Mara Carfagna parla di intollerabile balletto sulla data di riapertura del sistema Italia. Sarà la politica a decidere, ascoltando la scienza, fanno sapere da Palazzo Chigi. Entrambe guarderanno alla curva dei contagi, l'unico vero orologio necessario per scandire questo tempo.