Sin da subito, abbiamo proposto la costituzione di un'alleanza internazionale per la lotta al Covid 19. Questa iniziativa ha contribuito a mobilitare, in tempi straordinariamente rapidi, oltre 40 miliardi di euro per la risposta globale dell'Unione Europea alla crisi, in particolare per garantire l'accesso equo, universale al vaccino, alla diagnostica e alle terapie. L'Italia li considera beni pubblici globali, con l'obiettivo di non lasciare nessuno indietro. Ci siamo adoperati in tutti i principali fori internazionali e di governance globale per una risposta multilaterale sul piano sia sanitario che economico, articolate misure eccezionali. L'insegnamento che la nostra comunità nazionale ha tratto da questa difficile esperienza, è nella sua complessità molto semplice: la salute è un bene comune, inalienabile, e come tale deve essere garantito ad ogni donna, ogni uomo, del pianeta. Oggi, sono orgoglioso non solo che l'Italia, con i suoi scienziati, ricercatori e le sue aziende sia protagonista in alcuni dei progetti più avanzati per la ricerca del vaccino, mi rende orgoglioso, in particolare, poter dire anche che il nostro contributo, la nostra ricerca, saranno patrimonio collettivo. Il vaccino verrà messo a disposizione di tutti i popoli.