Dopo oltre due mesi di guerra la questione sulle forniture di armi da parte italiana all'Ucraina fa emergere perplessità e differenze di posizione politica. Goccia che ha fatto traboccare il vaso, le parole del Ministro della Difesa Guerini che in Commissione aveva parlato dell'invio di armi per annientare le posizioni militari russe da cui partono gli attacchi all'Ucraina. Armi difensive o offensive? Distinguo su cui cresce la richiesta di un chiarimento politico in Parlamento. Ad avanzarlo il MoVimento 5 Stelle, ma le perplessità sull'invio delle armi coinvolgono anche Lega e Sinistra Italiana, e questo nonostante l'intera maggioranza abbia votato una risoluzione che autorizza il Governo a interventi in sostegno dell'Ucraina. Sull'evoluzione del conflitto è giusto che il Parlamento esprima una nuova valutazione, afferma il leader dei 5 Stelle Conte e che l'Italia imponga una svolta nel negoziato. "Noi non vogliamo mandare armi sempre più offensive, armamenti sempre più letali. Vogliamo che ci sia una svolta decisa, interpretata dall'Italia in prima fila, per un negoziato. Il Parlamento può riunirsi anche domenica, quindi...L'ha fatto con me in piena pandemia, lo può fare in tempo di guerra". Improbabile che il Premier riferisca in Parlamento prima dell'incontro con Biden a Washington di martedì. La richiesta di Conte è isolata e tra il resto -fanno sapere fonti di Palazzo Chigi- è già in calendario un suo intervento nell'ambito del Question Time il 19 maggio. La settimana si chiude con il via libera del Governo alle nuove misure di sostegno a famiglie e imprese. "Si è comunque proceduto in modo coraggioso, partendo da un presupposto: che lo shock che ha determinato la guerra ha colpito alcuni settori ma ha avvantaggiato altri settori. Si è fatta un'operazione di carattere redistributivo, perché è giusto che non si facciano sovraprofitti sulla guerra".























