Sono ben consapevole della responsabilità che mi sono assunto ogni volta che ho apposto la firma su un atto che, appena entrato in vigore, era destinato a produrre effetti, sì incisivi, sui diritti fondamentali dei cittadini italiani. Ogni qualvolta ho apposto la mia sottoscrizione, tuttavia, ho avvertito sempre la piena consapevolezza di agire in scienza e coscienza per la difesa di un bene primario di valore assoluto rispetto al quale altri diritti, per quanto fondamentali, non possono che recedere. Come giurista e anche come persona cresciuta ed educata ai valori democratici avverto come profondamente ingiusta l'accusa di avere irragionevolmente e arbitrariamente compresso le libertà fondamentali. Ricordo che le misure adottate in queste settimane sono state l'esito di decisioni ispirate non solo ai principi di proporzionalità e di massima precauzione. L'emergenza in atto ha richiesto che a questi due fondamentali principi se ne affiancasse un altro, forse ancora più importante: la tempestività, condizione imprescindibile perché misure così incisive fossero realmente efficaci.