Si rivolge agli italiani, Giuseppe Conte chiama in causa industriali e sindacati, chiede collaborazione alle opposizioni. Lo spirito del due giugno e l'appello del capo dello stato sono la strada da seguire, spiega il premier, il rilancio sul piano economico, ora che l'emergenza sanitaria sembra essere alle spalle. Condividere, dice il Presidente del Consiglio che annuncia per questo gli stati generali dell'economia a Palazzo Chigi una serie fitta di incontri con tutte le parti sociali e i principali attori del sistema Paese, che inizieranno dalla prossima settimana perché, spiega, bisogna fare presto. Un piano di lungo periodo che è giusto predisporre insieme alle opposizioni. Di tutte le forze politiche, di lavorare per realizzare al più presto questi disegni. Si il progetto di Paese è molto impegnativo, ma dobbiamo essere consapevoli che la somma che ci viene messa a disposizione, la somma che l'Europa metterà a disposizione dell'Italia non potrà essere considerata un tesoretto di cui potrà disporre liberamente il Governo di turno. Ma il premier parla anche al Paese e invita alla prudenza al distanziamento e mascherine, innanzitutto. Perché i dati della curva epidemiologica ci dimostrano che il sistema di controllo che abbiamo adottato sta funzionando e sta funzionando anche il nostro indirizzo politico di procedere sulla base di aperture progressive in base a un costante monitoraggio. Attenzione puntata ora al turismo e alle riforme e a come ridisegnare il paese e renderlo ancor più attraente agli investimenti. Infrastrutture alta velocità, investimenti pubblici, velocizzare aiuti i pagamenti per gli imprenditori in difficoltà. E poi, soprattutto, promette una seria riforma fiscale. Ora però c'è da fare in fretta, e capire come utilizzare le risorse, alcune delle quali recovery fund ad esempio, non arriveranno a breve, ma su questo, avverte, è in gioco la credibilità del sistema Italia. Al Presidente di Confindustria, Bonomi, mostra disponibilità al confronto, ma al tempo stesso dice di rispedire al mittente le dure critiche ricevute parole infelici, dice Conte, che si aspetta proposte non chiedano però solo meno tasse. Quanto al contenzioso su autostrade, infine, il Governo deciderà sulla revoca della concessione, spiega, gli estremi ad ora, ci sono.