Da un lato il plauso quasi unanime per le parole di Mario Draghi, e quella rotta indicata, davanti al Presidente americano a nome di tutta l'Europa. Dall'altro le questioni interne, e quelle tensioni che non accennano a placarsi sul sostegno bellico all'Ucraina. La dove c'è una parte della compagine di Governo, che vede nel pieno sostegno a Kiev, armi comprese, l'unica possibile via per arrivare a un tavolo diplomatico. A differenza, di chi come Cinque stelle in testa, ma anche buona parte della Lega di Salvini, di nuovi aiuti militari non vuol sentir parlare. Nessuna stilettata al Premier, spiega il leader pentastellato Conte, che aggiunge, ho posto questioni politiche, chiedere che Draghi venga in Parlamento dopo un'emergenza del genere, non è il rituale è un dovere. Ai distinguo dei cinque stelle, replica il Coordinatore di Forza Italia Tajani. " Ce l'ho con il Movimento 5 Stelle, che continua a provocare, che continua a fare interventi che vanno in contrasto con le decisioni del Parlamento, in contrasto con la linea politica, di un Governo che loro hanno votato". Soddisfazione per le parole di Draghi, negli Stati Uniti arriva dal PD di Enrico Letta, che invita a non logorare l'azione del Presidente del Consiglio. Che riferirà in aula il 19. "La visita di Draghi a Washington, è un segnale molto importante per la pace. Dobbiamo lavorare come Italia, come Europa per far cessare i massacri e riprendere il dialogo". Chi chiede un ruolo ancor più centrale, d'Italia ed Europa per arrivare un cessate il fuoco, un ruolo che non sia rimorchio di altri, è leader del Carroccio Salvini. Intanto un attacco hacker, rivendicato dal collettivo filorusso Killnet, è stato sferrato nelle ultime ore a diversi siti web italiani, tra cui quello del Senato e della Difesa.























