Di nuovo in mezzo alle ali di folla, con i giornalisti in attesa da ore e una sala strapiena da due giorni. Silvio Berlusconi torna in scena e lo fa nell'emozioni della gente di Forza Italia ma anche la sua, dopo almeno tre anni di assenza dagli incontri pubblici. "Andate avanti perché dopo mi viene male al cuore perché il vostro applauso, il vostro affetto, il vostro calore mi vanno nel profondo del cuore". L'accoglienza da tributo per il leader che riprende la parola alla guida del suo partito e come 28 anni fa ricorda che questo è il paese che amiamo. "Quella di oggi potrebbe essere una nuova discesa in campo. Come allora guardando al futuro". Il suo discorso è lungo, dice lui stesso, lo autoriduce in corsa ma parla per 45 minuti e alcuni concetti ci tiene a chiarirli, come sulla Russia e il suo rapporto con Putin. "Un'aggressione all'Ucraina che anziché portare la Russia in Europa, come io speravo, l'ha portata nelle braccia o la porterà nelle braccia della Cina. Peccato, davvero peccato. Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente, come dire, deluso e addolorato dal comportamento di Vladimir Putin che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero". Esprime la posizione atlantista di Forza Italia e le preoccupazioni per la situazione del Paese, anche a seguito degli effetti della guerra. Raccogliamo il grido di allarme delle categorie produttive, dice, siamo con loro. Nessun dubbio sul sostegno al Governo con una precisazione. "Non consentiremo mai a nessun governo di colpire la casa. Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire il risparmio". In passato vi ho nominato cavalieri di libertà, dice, salutando la platea, oggi costruttori di futuro.