Il primo tassello, di questo progetto riformatore, non può che essere una drastica semplificazione della macchina burocratica, un'architettura che, a causa delle sue eccessiva complessità, ha rallentato oltremisura l'arrivo a destinazione delle risorse pubbliche stanziate e ha quindi impedito il rafforzamento del capitale infrastrutturale del nostro Paese. A tal proposito, stavo lavorando al nuovo decreto legge dedicato proprio alla semplificazione amministrativa e burocratica, che introdurrà molti elementi di novità, per fornire all'Italia uno choc, uno choc economico senza precedenti, in particolare nel settore delle infrastrutture. Considero questa riforma la madre di tutte le riforme, l'unica in grado di rilanciare efficacemente la competitività del nostro Paese.