Fortunatamente i contagiati di oggi non sono i contagiati di marzo. Gli ammalati di oggi non sono gli ammalati di marzo. I numeri delle terapie intensive di oggi, a Dio piacendo, grazie ai medici, grazie agli italiani non sono il disastro, la catastrofe, la strage della scorsa primavera. Quindi non vorrei che questo Paese qualcuno lo volesse tenere imbottigliato nella paura, nella distanza, nella chiusura. Prudenti sì, attenti sì, però torniamo alla normalità il prima possibile. Permettetemi di dire, l'ho detto dentro e continuerò a gridarlo, un Governo che ignora la scuola, che non investe sulla scuola, la formazione, l'università, i nostri figli, i nostri ragazzi, è un Governo che merita di andare a casa domani mattina solo per questo.